All’isola che più non mi culla,
fra onde e spuma
lascio le mie reti alla deriva,
perchè è sul verderame scoglio
lambito da eterno vagare
di alghe e sale
che rifugio io bramo.
Al mio divenire su vergini rive
sarò Venere (ri)generata
dalle cristalline distese
fra cielo e mare
e abbraccerò albe e tramonti
con esperto sguardo
sotto arboreo ombreggio.
Né porti, né fari
nella giusta ora del navigare,
perchè siano soltanto
sull’orizzonte stellato
la beatitudine perfetta
e le lampare ad illuminare.
Micol
fra onde e spuma
lascio le mie reti alla deriva,
perchè è sul verderame scoglio
lambito da eterno vagare
di alghe e sale
che rifugio io bramo.
Al mio divenire su vergini rive
sarò Venere (ri)generata
dalle cristalline distese
fra cielo e mare
e abbraccerò albe e tramonti
con esperto sguardo
sotto arboreo ombreggio.
Né porti, né fari
nella giusta ora del navigare,
perchè siano soltanto
sull’orizzonte stellato
la beatitudine perfetta
e le lampare ad illuminare.
Micol
1 commento:
commenti su "All'isola che più non mi culla":
Axel
Posted - 17 Mar 2008 : 22:58:43
un dipinto di emozioni, i tuoi versi!
Un abbraccio
Axel
oissela
Posted - 18 Mar 2008 : 09:27:59
Voglia di vivere, voglia di tenerezza e voglia di tranquillità
si sintetizzano in questo componimento, che si fa apprezzare per la dolce musicalità.
Così la leggo, così la penso e così mi piace questa poesia.
Veramente brava. Oissela
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