domenica 24 gennaio 2010

LANCIATORE DI COLTELLI




Saranno marciapiedi a respirare passi, i tuoi.
Trampoliere sovrasti paludi d'isolati quadri
da salotto.

Saranno appartamenti pieni di stanze
quelle di ricordi che registri
e che non mi appartengono
perchè ancora vuoti d'arredi, sei solo
ad ingoiare scene su divani,
a guardare dentro telecamere accese
le tue collezioni di pugnali.

Lame lucide specchiano il particolare
del tuo sorriso affilato ed assassino
di lanciatore di coltelli,
rimosso il ricordo del mio grembo genitrice d'amore,
hai centrato con spettacolo d'applauso
e non c'è dolore. sanguino
d'incorporeità e di assenza gravitazionale
recisa  giugulare affluente d'emozioni.


Micol©Poesia




mercoledì 13 gennaio 2010

Senza veli sapevo di pioggia




Sapevo di pioggia e di vento sulle labbra
disegnate da un pallido segno di cicatrice
e di ferite aperte sapeva la mia bocca,
nel frapporsi la lingua si spogliava di parole
per mostrare godimento in quel dolore
atteso, malinteso, temuto, strappato.
Senza veli coprivo l'anima sempre esposta
amaliata e gracile, come sposa abbandonata.
Fors'anche il giusto divenne errore
sotto un cielo ingrato, infedele, ingiusto
non volli lavarmi mai del peccaminoso gesto
perchè fu quello che più amai ed ancora
spudorata pretende l'ironica sorte, giustizia.

Micol©poesia




 

sabato 2 gennaio 2010

RUGGINE




 

 

Ruggine ingrippa le mie parole.
Meccanismi ossidati
esposti alle intemperie emozionali.
Incoerente, friabile fenomeno di corrosione
in su il labiale che si sgretola
sull'emissione del fiato.

Reazione complessa, processo
deteriorante complice il tempo.
Danno strutturale fin dove
le particelle salivari hanno umettato
sillabe, di ferro abbattuto,
per divellere cancelli.

Micol