lunedì 29 giugno 2009

Antonia Pozzi - PERCHE' LA POESIA

Perché la poesia ha questo compito sublime:
di prendere tutto il dolore
che ci spumeggia e ci rimbalza
nell'anima, e di placarlo,
di trasfigurarlo nella suprema calma
dell'arte, così come sfociano i fiumi
nella celeste vastità del mare"
Antonia Pozzi

venerdì 26 giugno 2009

DOLCE PROTERVIA









Un ricamo tra le pagine di una donna innamorata
*

"L'amore non porta orgoglio nè rancore"
*
e mi sono chinata su quelle parole da cullare
per coglierne il pianto ed il sospiro.
Mi sento così limpida e cristallina.
Non conosco orgoglio e nè rancore.
Non alloggia in me invidia tanto meno arroganza.
Ed è il modo in cui ritorna il bisogno
a farmi muovere lenta su un tappetto di spine
seguendo un antico percorso d'equilibri instabili.
Mi stordisco nell'idea di un tempo trascorso
dove ancora mi riconosco,
comunque sola a dipanare il filo di un discorso
ingarbugliatosi nel giro di un soleggiato mattino.
Sono solo una donna che ha lasciato cadere
la tunica per mostrare il rovescio della coppa.
Quella coppa che sollevata si riempiva di luce
e voce di un sax
in esercizio estroverso di carezzevoli sorrisi.
Il mutamento ha segnato in me la ruga
appoggiata come ala di gabbiano
all'angolo delle mie labbra, non chiedere
ad Ovidio dei duellanti all'alba di un livido
sfondo, si ode ancora il galoppo della mia corsa
in guerra per conquistarla.
E non c'è rammarico nemmeno per la sconfitta
fin tanto che ad aspettarmi c'era quella dolce protervia
di un guerriero nemico che di Te ancora non sapevo.

Micol

5 giugno 2009




 

I SOGNI SON DESIDERI





Hanno una forma i desideri

Hanno un nome
un profumo speciale.
Hanno l'urgenza d'esser goduti
Hanno quella fretta
che i fanciulli sanno.
Hanno un colore i desideri
Hanno un umore
quello dei sogni
d'accarezzare.

Micol


 8 giugno 2009



NACQUI PER AMARE




Seppur io nacqui per amare
ora soffoco il canto
del candore primitivo.
Le tenebre annodano
la chioma  ribelle
che s'attorciglia sul desio
della conoscenza.
La memoria è un arco teso
dentro la profondità delle mie braccia
tese anch'esse fino a dissanguarsi
nell'attesa e nel vuoto
della bocca muta.
Eppur io nacqui per amare
ed offrii la mia terra
persino le mie ossa
ma l'Amore è un ladro
che sottrae e poi abbandona.

Micol

11 giugno 2009



domenica 21 giugno 2009

EVANESCENTE





Evanescente


Proiettata verso l'infinito

in velocità progressiva

verso un ostacolo imminente

prima dello schianto finale



…e poi le braccia del silenzio

ad accogliermi

in corpo disorganizzato

disarticolato

distorto

nel nulla evanescente


Micol

Senza titolo 27

 


Io non sono come loro e nemmeno come voi!

(libero sfogo ai miei pensieri – non è una poesia-)

La mattina bevo il caffè
accendo la tv e ascolto il tg
m'infastidisce la pubblicità
la mediocrità e la stupidità

Le veline dentro un catino d'acqua
si sciolgono in particelle inutilizzabili
ma dietro lo schermo
il pubblico del loro culetto mostra gradimento
con le punte di share che vanno a salire
a favorire il vuoto a perdere
anziché la cul-tura

e le nuove madonne compagne di campioni
mettono in vetrina i loro corpi e sorrisi
da parcelle fiorite di zeri e asterischi
sono le vere protagoniste di favole moderne a lieto fine
non più cenciose fanciulle bisognose d'amore
ma reginette di bellezza in cerca di altri valori

non riesco ad aggirarmi su strade
affollate da roboanti motori di grossa cilindrata
e domicilio la mia diversità in 50 mq
che non valgono neppure il garage del mio vicino

da giorni non faccio la spesa
e anche il mio frigo si è oramai rassegnato
da quando viviamo di pane amore e fantasia
anche lui sbadiglia e offre
poco o nulla magari una foglia d’insalata
un tantino avvizzita per la tartarughina in attesa

Spiacente ma non sono come voi
così è
se non avete altro in contrario
e scusate ancora se disturbo e vi annoio
ma oggi ancor più mi sento dissociata
perchè nessun giubilo di festosità
mi ha acceso a guardar uomini dietro un pallone

scusate la presunzione del mio pensiero:
ma loro guadagnano milioni
noi quattro abbiamo fame
e siamo costretti a risparmiare
sul fiato che dà vita alle parole!

Senza titolo 26

 



 


Indifferente


Che mai potrà essere questa sensazione che prende le ossa e le rende dolenti?
Riflessioni sulle tracce indelebili lasciate da un tempo una volta amico che improvvisamente si è rivelato ostile.
Tracce dentro, quelle nascoste, ma impossibile finger che non esistano quelle che segnano fuori.
E sì, che ho guardato bene il mio volto rilassato e senza traccia di trucco.
Dopo un bagno rigenerante, qualche cura per sentire il corpo sotto carezze, massaggi e pizzichi per riattivare l’idea di amarsi, eccomi col polso della manica dell’accappatoio a tracciare cerchi indistinti sullo specchio appannato dal vapore, come fosse un sogno il mio viso, appare e scompare, finché vinco sulla nuvola che ribelle vorrebbe nascondermi.
L’accappatoio che indosso è soffice ed è di un consunto verde acqua ancor più privo del colore che lo accendeva in origine.
Prendo a sfoltire le sopracciglia, la palpebra si arrossa un poco sotto lo strappo deciso e l’occhio di riflesso: lacrima.
E’ allora che guardo dentro lo specchio e quel che vedo mi riempie di stupore e piacere.
Ho vent’anni di meno!
Vorrei fermare quest’immagine, sono incredula continuo a guardarmi riflessa.
Senza trucco e senza inganno, il mio volto è quello di una giovane donna, ho ritrovato me stessa e abbraccio accogliendo questa rivelazione.
Slego l’asciugamano che incornicia il volto coprendo i capelli che scendono mossi in onde scure sulla fronte, sul collo e sfiorano le spalle.
Dove sono ora? Come sono arrivata qui?
Il momento è giusto ma il posto è quello sbagliato?
Oppure il momento è sbagliato e sono nel posto giusto?
E se fosse tutto sbagliato?
… se fosse tutto giusto?
E’ giusto sentirsi in questa strana dimensione?
Apparentemente a metà, senza radici, mossa come canna al vento, piegata ma nulla potrà spezzare. Vorrei lasciarmi andare completamente e farmi sradicare dalle forze naturali, trascinare in un letto di fiume, cullare fino a trovarmi cielo aperto sul mare!
L’aria calda del phon, mi risveglia da questo viaggio confuso.
Muove disordinatamente ciocche di capelli che raccolgo in pugni docili per addomesticarli in boccoli setosi.
Assieme ad essi, le mie mani raccolgono pensieri, ricordi e immagini.
Li annido per nasconderli agli occhi di chi non deve vedere e il mio volto subisce la sua metamorfosi sotto il decolté nudo… lascio scivolare lentamente l’accappatoio che si raccoglie informe accanto ai piedi.
Nuda sono quella donna, madre, moglie… fragile eppure forte, sincera eppure bugiarda, incerta eppure decisa… sono quella donna che non avrai.
Quella donna che nessuno ha mai avuto e mai avrà.
Perché svogliatamente ti fermi davanti al muro che ti ergo.
Perché mi sono arresa davanti al tuo egoismo.
Perché è solo il profumo del sesso che ti muove verso di me.
Mentre io voglio di più, molto di più della tua insofferenza corporale, voglio molto di più della tua ansia di mostrarmi l’uomo che sei attraverso il mio corpo.
Io voglio quello che sei DENTRO, di ciò che vuoi darmi attraverso quel tuo meraviglioso orgoglio maschile mi è completamente INDIFFERENTE!

Micol

Senza titolo 25


Ti sento, sai?


L'elegante calligrafia che ti è propria, quel tratto in blu che esprime la tua esperienza mi affascina, da leggere e rileggere senza stancarsi,nonostante tutto sia in ordine fra punti esclamativi e quelli interrogativi, lasci troppi spazi bianchi che a fissarli danno un profondo senso di perdizione.
Ogni tanto apro quella pagina e guardo quelle onde davanti ai mie occhi: Ti sento sai?!
Pronuncio piano e assaporo il suono che emettono certe parole e per un istante chiudendo gli occhi le vedo alimentarsi di vita propria e mi faccio rapire.
Poesie timide, passionali, racconti di vita, qualche frase buttata lì, fra parole pratiche di azioni ordinarie sembrano venire fuori con un evidenza sfacciata che mi rende debole.
Mi senti?
Mi senti dentro, fuori, nell'aria, alle tue spalle, non puoi confondermi così e lasciare in sospeso un senso che dovrebbe considerarsi compiuto.
Dovrai emozionarmi e ancora sorprendermi, incuriosirmi, solleticare la mia fantasia, la mia femminilià.
Mostrami la tua mente.
Il corpo è solo un limite, traccia un confine senza possibilità di concessione, comandato da pulsioni che abnegano la vera bellezza di un sentimento.
Non voglio sapere se hai un passato, null'altro di te, se non che arrivi come fossi nata oggi.
Ti sento forte, tenera, insidiosa, commovente emozione che mi butta sotto gravandomi sulla testa e io non posso far altro che lasciarmi andare, fino a non emettere più respiro, affogare in questo mare di parole.
Ti sento sai? Anima che lotta e si ribella e che quieto con le note di una rapsodia.
Anima è mente e pur non mento al mio corpo il desiderio di averti ancora con lo stesso trasporto dei giorni mai dimenticati, della fantasia e dell'attesa, di un amore mai avuto e tanto bramato.
Mai dimenticherò il fondersi delle labbra con il cuore in subbuglio e gli occhi chiusi a cercare di nascondermi dentro il buio dell'intimo dolore.
Dove inizi tu? Dove finisco io? Eppure le mani che non conoscevano le strade, hanno percorso il tuo tempo e le tue rughe fino alle parole amare.
Ora che ti sento non posso fare a meno di te, ti voglio con tutta me stessa, in corsa con l'affanno del ritardo. Sei l'ultima fermata prima che il tramonto trasformi la mia pelle sotto il gelo delle notti bianche di panorami interrotti.
Ti voglio Vita, ti Voglio amore!
Anche io Ti sento, sai?

Senza titolo 24

 


Impressionando istanti



e De-Scrivendo il tempo,
...[/effimero/]...




egli appare impercettibile,
seguendo viaggi per dimensioni
che vorrebbero rappresentarmi.




Tra gli effetti personali
[particelle infinitesimali d’affetti occultati]


è scritto un solo nome, quello mio,

forgiato sull’acciaio delle volontà arginate

e che del cristallo pronuncia il “La” perpetuo

che s’innalza in vece del silenzio.

Micol

Senza titolo 23

 



 


IL TEMPO

Ha qualcosa di simile
alla roccia corrosa dal vento
questo mio mutamento.

Il tempo,
artista presuntuoso e padrone
della mia esistenza
lavora con arti esperti
la creta di cui sono composta.

La mia sottomissione asseconda
i giri concentrici del tornio,
la fresca acqua idrata
e plasma la mia fibra
sotto la manipolazione.

Ha qualcosa che ricorda il deserto
la mia contrizione
struggente nel suo mistero più segreto
dove dalla sabbia emergono scheletri
nessuna memoria dalle orbite vuote.

Dio! Ho solo questa vita a disposizione
e trascorro il tempo che mi è stato concesso
e guardare scivolare fine erg in clessidre
per poi girarle
e rigirarle
senza altro impegno
che fissare la mia immagine
riflessa nel consunto vetro.

Micol

Senza titolo 22

 


 





 


 MUTAMENTI

"Tutto fluisce e scorre come questo fiume, senza sosta, giorno e notte"

Confucio



Cerchio diviso a metà
in luce e oscurità
legge degli opposti
ciclici poteri intrusivi
(t'ai chi).

L'Oracolo
esplica dei fatti il sincronismo,
emette sentenza l'esagramma:
(sarà) Il Procedere (Lu)

Sopra è il cielo (Ch'ien)
Sotto è il lago (Tui)
Il creativo e il sereno
senza alcuna presunzione,
il superiore
e l'inferiore si fonderanno

e nell'attesa dei mutamenti
sospese in fragranza d'incenso,
tre monete d'argento
danzano aeree
richiamando a sè
stagioni arcaiche e misteriose
prima della trasformazione
in semi sulla terra.

Ora seduta sulla riva del fiume
rivolgerò il mio sguardo all'infinito.

Micol

Senza titolo 21

 


QUESTA MATTINA---


 


... stavo in cucina con un senso di nausea, erano da poco trascorse le 6.00 i miei occhi non riuscivano a concentrarsi sugli oggetti e la tv mi infastidiva.
Un leggero pulsare le tempie e quel retrogusto indefinibile, misto di tequila e troppe sigarette mi hanno fatto arricciare il naso davanti al mio fedele capuccino.
Ho solo tre ore di sonno.
Maledetto pc. Ieri notte mi sono connessa col pensiero della serie: " Mah! vediamo se c'è qualche novità e poi presto a nanna"! e mi sono trovata seduta nel wc che il display del cellulare segnava le 02.53.
Credo anche di aver perso i sensi, seduta in attesa di fare pipì, perchè ancora ricordo di aver riaperto gli occhi e segnavano le 02.58.
Cmq è lì che ho fumato la mia ultima sigaretta prima di lavarmi da diligente bambina i denti, struccata delle tracce oramai inesistenti del trucco sulla faccia e via sotto il confortevole abbraccio del piumoncino.
Il russare sommesso di mio marito mi ha cullata verso i sogni.
Questa mattina la suoneria del cellulare somigliava ad una musica proveniente dalla nebbia dei sogni.
Lui si è espresso dolcemente girandosi dalla mia parte e con la voce ancora impastata di sonno ho sentito che diceva: "Spegni quel cazzo di telefonino!"
Eh già! ho sposato un duro!
Inutile pensarci su era suonata l'ora del dovere! ci si alza... dopo due tentativi di ritornare nel mondo dei sogni, decido di scendere dal letto... il pavimento è freddo, cerco le mie infradito nere perchè mi riparino dal contatto.
Allora, dicevo che stavo in cucina, già: aspettavo che si liberasse il bagno (unico bagno in casa per quattro è davvero impensabile ma questo è il dato di fatto), e guardavo fuori dalla finestra.
Un pallido Sole e una luna sfocata sembravano salutarsi dandosi il cambio turno: "ciao collega... tutto a posto?" e la Luna risponde al sole: "Nottataccia!"
Sì ha piovuto, le macchine e le strade ancora ne danno testimonianza e la temperatura è calata, il mio pigiamino di cotone sembra troppo leggero all'umidità mattutina, cerco una felpa che oggi vesto tre misure più larga, mi ci sono affezionata e la uso in casa.
E' nera, all'altezza del petto sorride timido un angioletto biondo con i jeans, questo sul davanti, il retro è l'angioletto di schiena che ha la coda da diavoletto che esce dai jeans e fra i boccoli biondi spuntano due cornini rossi. Mi fa impazzire! Mi rappresenta!!!
Preparo gli zaini per i bimbi che partiranno di lì a poche ore per la gita scolastica. L'odore dell'ungherese affettato e della maionese che uso per imbottire i tramezzini mi sconvolge la bocca dello stomaco.
Infilo poco altro, tutto negli zaini e mi dirigo nella loro stanzetta.
Piano piano tiro su il nastro della tapparella per sollevarla al giorno, vado ad accarezzarli ed esclamo: "Bimbi!!! Oggi si parte in gita! Non potete fare tardi" ... tutto tace nemmeno si muovono, allora vado su col tono di voce e divento perentoria come la Signora Marge Simpson : "BAMBINI!!! E' VOSTRA MADRE CHE VI PARLA: SVEGLIAAAA!!!!"
Mio figlio si copre fino alla testa con il pile e bofonchia:" Oh! Màaaa...!!! e si gira di fianco!
La piccola sembra non svegliarsi dal coma soporifero dei suoi sogni, non si muove, quasi sembra respirare appena, ha il dito in bocca e io comincio con lei un gioco di quand'era piccina.
Le sfilo lentamente il pollice dalla bocca e lei comincia a seguirlo e a succhiare più veloce, mi fa morire dal ridere!
Poi dice irritata:" Lasciami ancora un minutino!" ... Mi viene spontaneo abbracciarla forte e poi scompiglio la frangetta scura di mio figlio e lui si arrabbia, ma finalmente è sveglio.
Suona il citofono: è la baby sitter. Suona il mio cell. (non rispondo) arriva sms (risponderò dopo).
Che trafficoooo!!! E sono appena le 7.00! aaarrggghhh!
Finalmente si libera il bagno ed esce in una nuvola di profumo doccia schiuma al sandalo "Richard Gere", lo chiamo così quando voglio prenderlo in giro (per via dei capelli)...indossa una camicia in lino bianca sopra i blue jeans e giacca in lino blu petrolio... mmmhhh! Amore sei una promessa!...
Ora il bagno E' MIOOO...via sotto una doccia veloce, ed esco ancora umida in accappatoio, lui è lì che si blocca con la mano sospesa sulla maniglia della porta d'ingresso, fa marcia indietro e si avvicina con fare sornione e mi segue in camera.
Sto al gioco, m'insegue e allora mi faccio scudo chiudendo la portadietro me, tanto so che lui spingerà contrastando la mia forza ed entrerà.
I suoi occhi diventano di un verde più intenso e lucido quando mi desidera.
Oddio! devo mettere al guinzaglio gli ormoni o non arriveremo più in ufficio.
Il bacio che ci doniamo è da amanti, difficile dire che solo l'altro giorno abbiamo toccato i diciannove anni di vita insieme.
Dentro la camera lui chiude la porta, mi piace questa situazione imprevista, le sue mani sfiorano delicate il mio corpo e ci accordiamo come strumenti musicali sul reciproco desiderio... ma adesso proprio non è possibile, la casa è affollata e poi faremo tardi in ufficio.
Lui mi punta un dito sul mento e mi guarda dritto e dice: "Oggi non scappi!"
Non riesco a frenarmi dal ridere gioiosa!...
(a dire il vero anche per mascherare un pò la delusione, per non aver avuto la possibilità di cedere alla passione del momento).
Mi sento bella, desiderata e amata.
Sono davanti allo specchio, ho appena terminato di truccarmi con il rossetto.
Le mie labbra a cuore e lo sguardo scuro sono quasi nascosti dalla pioggia di ricci che gli cadono sopra, mentre li modello con le dita intrise di schiuma.
Un pensiero leggero ha appena il tempo di rattristare l'espressione del mio volto chiaro.
Concretizzo quel pensiero e lo guardo dritto negli occhi!
Inspiro da far allargare le narici e sotto un ghigno che ha del diabolico sussurro:
"Principe Dolore, non mi avrai!"
VAFFANCULO!

Senza titolo 20

 


SPERANZA

Ero in volo
senza ali
nè paracadute.
Ero in volo
felice d'essere
acqua e aria.
Ora sono
in caduta libera
e muri di cielo
sfondo in continua discesa.
Mi riverso dentro
un sonno d'oblio,
sogni spezzati che
ho cucito l'uno all'altro
ma oggi mi legano
e mi bendano
non vedo altro
che il nero del nastro
che voglio vedere.
Cado senza difendermi
dentro abissi
utero_madre
in regressione devastatrice.
Ci sarà una fine a tutto questo
poi verrà una luce
la chiamerò SPERANZA
e seguirò quella luce
per rinascere al dolore
ma sarà vita,
ancora.

Micol


*Dedicata.

Senza titolo 19

 


PENSIERI RESTITUITI



Di tutti i pensieri importanti,

in piena come torrenti,

lo scorrere impetuoso conduce,

in oscuri sotterranei cunicoli,

restituiti saranno senza vincoli,

impalpabili e trafitti di luce.

Micol



Senza titolo 18

 


DUE PAGINE DI STORIA

Ho steso mastice

per tenere unite

due pagine di storia

- la tua e la mia –

ora

per quanto io mi pieghi

per voltare pagina,

sarà inevitabile

strapparti con dolore.

Micol

Senza titolo 17

 


INCONSAPEVOLMENTE

Del marciapiede cammino al margine
- giorno dopo giorno -
in equilibrio sul filo di un mattino
- dipinto di tramonto -
leggera ansia batte sulla nuca
- stento a contenere -
primavera che di tepore spossa
- su percettive nari -
vola e inconsapevolmente muore
- il profumo di un ricordo -
farfalla con ali di rugiada
- che scivola via –

Micol

Senza titolo 16

 


SENZA CHE IO ASPIRI

Quello che guardo
è il vuoto a metà diviso
dal fumo di una sigaretta
in retta ascensionale.
Lei si consuma fra le dita
in metamorfosi
di brace in grigia cenere
e cade così
in lenta eutanasia.
Eppur la poso
sulle mie labbra
in ultimo bacio concesso
senza che io aspiri.


Micol

Senza titolo 15


FIORI BIANCHI

Esplode il mandorlo in primavera fiorita
E io affogo
Dentro un raggio di tiepido sole caduto fra i rami
E sono sola
Nella visione di arcobaleni piegati in volo
E sono diamante
Tra cielo e mare tagliata in orizzonti
e poi
tutto svanisce sul sapore di troppo amore,
picchia sulle spalle in fiori bianchi,
la tristezza

Micol


IL SALE DI NAUFRAGATE PAROLE

 




Cola da lassù eccessiva luce,
che imbratta d'accesi colori
muri di cielo
e impedisce di guardare lontano
oltre il confine segnato dal ramo.
Occhi bassi
insabbiati sopra pallide dune
e il serpeggiante movimento
fra seni pieni spazzati dal vento.
Riflessi di tristezza s'attorcigliano tra i capelli
e vischiose alghe s’annodano alle caviglie,
alle mie orecchie sorde
inutili echi di conchiglie
e le labbra arse, sono lande deserte
sopra i denti che masticano il sale
di naufragate parole.

Micol


Senza titolo 14

 


IL SILENZIO DEI SILENZI



e c’è il silenzio dei silenzi

che uno porta in sé

come gli alberi d’inverno

dopo le foglie cadenti.



e c’è l’attesa delle attese

che uno porta in sé

che accompagna lontano

dove si compirà il viale.


... taceranno le mie mani

che scalderanno le tue

e le mie labbra chiuse in segno

parleranno al tuo silenzio,

figlio del dolore.

Micol


(dedicata)







Senza titolo 13

 



 


NUVOLE


Silenziose navigano
sopra un cielo mare
cullando nelle morbide pieghe
passeggeri ignari
in quelle stagioni di chi
comprende e sa aspettare
e quelle di chi
si bagna di giorni amari.
Dei tetti raccolgono gli umori
e dei prati il profumo dei fiori,
il vento le accompagna
sopra grano e campagna
e impavide affrontano
ogni temperatura imprevista,
sono cumuli lontani o a vista
nel loro incessante viaggio
alla luce di un miraggio.

Micol

BASTA by GIUSAL

BASTA !
Basta con questi pensieri.
Basta a questa logica maschilista
che mi fa andare in bestia.
Basta a questi volti autoritari
che mi ammoniscono per ogni cosa.
Basta a questa quotidiana monotonia,
a questa stanchezza che m’indebolisce dentro.
Basta a questa gonna che seduce.
Ho deciso, me ne vado.
Me ne vado dove non ti posso più vedere.
Dove nessuno mi possa trovare.
Dove posso fare ciò che mi pare.
Dove un fiore germoglia ed io lo posso afferrare.
Dove il cielo è azzurro anche dietro le nubi.
Dove il mare è il mare.
Dove posso ritrovarmi senza dover più soffrire.
Lo giuro, prima o poi
IO lo farò!

giusal (my brother Stefh)

Posted - 19 Dec 2007 : 13:04:31

Senza titolo 12



P E R L A

Ci sono affetti
che il destino
ha già assegnato
e mi dispiace
averti anticipato

quando sei arrivato
io ero già qualcuno
che sapeva giocare
e poi non ho saputo
insegnarti null'altro

custoditi i soldatini
in cantina
il cammino degli anni
è diventato più pesante

una lacrima ora
scende all’inverso
goccia dopo goccia
scavando
una cavità perfetta

modellando il madreperlaceo scrigno
insieme al mio amore
racchiuderò il tuo sorriso
dentro una rara conchiglia
per fartene dono domani



dedicata a Stefano

Senza titolo 11



A TUTTI VOI


Non ho per la mente
libere parole
da posarsi leggere
a darvi poesia
da un pò è così

Non vado a cercarle
e loro non arrivano
a disturbarmi
nei giorni lenti
e aridi

Ma sono qui ora
solo per dirvi
che a voi il mio cuore apro
per abbracciarvi tutti
e augurarvi
BUON ANNO!

... che sia quel che sia e tutti riceviate dall'esperienza la forza per rendere migliore ogni giorno della vostra vita!

Rifrazioni di luce - 1


Rifrazioni di luce sullo spettro delle mie rughe,
mutano in ologrammi di poesia.

Micol

LINGUA D'ORIZZONTE

 



V
oglio andare a riempire il mare,
che steso al sole sta ad asciugare,
con l’inganno delle sirene in canto,
con i sassi stretti in pugno mai scagliati
e con le parole mutate in mosaici di vetro,
frantumati sotto i denti.

 Aspetterò l’onda perfetta
e arriverà inarcandosi a ponte.
L'accoglierò come docile amante
- lingua d'orizzonte –
fluida e piena, dentro la mia bocca
e godrò del sapore di verità inabissate.

 Mi lambirà l’azzurro bacio
fatto di labbra d'acqua e cielo
e m’accadrà forse di volare o, chissà…
forse, resterò per sempre lì ad annegare.

             Micol

Senza titolo 10


TRA LA SETA E LE ROSE

E’ un pensiero
che non nuoce
vive di se e non scuce
i fili intessuti
di colori e luce.

Tra il sorriso e il pianto
incanta col suo canto
di carezze implose
tra la seta e le rose

Micol


Senza titolo 9

 



 


NINFEE


La punta non scorre, d’inchiostro si è spenta
sul calice vuoto della perduta innocenza
e i giorni imitandosi corrono ciechi,
inseguendo menzogne per sfidare la morte.
Dio! Quanto vorrei arginare lo sdegno
e lasciare che scivoli,
tra stelle rosse che forano il grigio,
in quello sguardo aperto sul mattino.
La goccia continuerà a cadere in limpida perla,
raccolta in vasi di liquidi palmi
e sullo specchio di stagno potrei svelarmi,
libera di stupore sopra il volto lunare
della grazia mesta delle ninfee in fiore.

Micol

Senza titolo 8

 



(AUTRICE QUINTANILLA SILVA L. P. "SORTILEGIO" TECNICA ENCAUSTO 2004)



ENCAUSTO

Nella dinamica esistenziale
dell'alchemica emozionale
l'empatica rivelazione
di émpito tracima

diluirò psicogenesi dentro fusa cera
e nell'intrinseco calore trasfigurerò
rimembranza su immortale encausto

Micol

Senza titolo 7

 



AMORE CHE SEI

(tra le mani un libro di Pablo Neruda)



Amore che sei in un altro,altre mani, altre labbra e io

così immersa nel desiderio di quelle mani, di quelle labbra,

non ho scampo così distante e perduta

che ogni giorno va cercato tra le pieghe di un vestito.

Tra i capelli s'annoda la tua voce, ferma orologi e piani,

quando il soffitto piomba addosso con tutta la forza delle travi,

sopra il silenzio che sovrasta la dolcezza che ancora invade

lo spazio breve del tuo passaggio.

Penso a te che sei piedi, un passo dopo l'altro

su marciapiedi e scale, sei la porta che si apre su una stanza

il saluto che richiama la tua presenza.

Dello specchio nella notte che muore,

a ridosso delle rosee braccia dell'alba, diventa pelle il mio pensiero

che si tende sulla tua mano, la barba sul lavandino,

l'acqua che scorre sul tuo mattino.

Amore che sei, null'altro mi concedi se non il pensiero per esserti accanto

e io sono contenta così, quando m'illudo che nascondi in un sorriso

il ricordo del mio nome, in quegli istanti il conforto mi accarezza,

quando penso d'esistere almeno, dentro il tuo respiro sereno.

Micol

SFERE D'ACCIAIO




Non ho più occhi
ma solo nero asfalto che
in moto perpetuo scorre.

Incroci di memorie socchiuse
sotto palpebre stanche
precipitano gravitazionali
e su quel pavimento mobile



sfere d’acciaio rotolano.

Magnetizzate
da incognite variabili
su teoremi iperbolici
si rincorrono, pupille in_emozionali.

Micol


PLACEBO








 Ansia che mi togli
Respiro che m’inspiri
Beatitudine m’infondi
Fiducia che mi cura

Micol

LUCE DI TE NEL BUIO





Io sono il buio che ti sta intorno.

Spegni la luce amore mio,
voglio vivere della mia essenza.

 Micol

Senza titolo 6


IO L'HO VISTO FRA FIORI IMBEVUTI E SCOLORITI



Hai incontrato un angelo
ed eri distratto,
è comune,
non è un errore!
Capita, non fartene cruccio.
Era così etereo,
troppo da non esser visto,
chi poteva dire
di che colore avesse i capelli
e poi pioveva,
nessuno poteva davvero
testimoniare che stesse piangendo.
Fra ciottoli e cipressi,
come smarrito
fra gesti e rituali di vedove, orfani,
spose mancate e padri lacerati,
il suo passo trascinava pesante,
ma ad un tratto io l'ho visto
fra fiori imbevuti e scoloriti,
riflesso
sul vetro di fermo-immagini di vita
mentre alzava le braccia
e gridava al cielo
"sono solo un uomo"!
...ai suoi piedi, deposto aveva le ali.

Micol


Senza titolo 5

 


NELLO SPAZIO SMARRITO DEI MIEI OCCHI


La pioggia cade da giorni e con essa il mio umore che non trova pace fra le mille domande che circolano senza sosta dentro questa testa troppo piena da far male.
Sono giorni che mi aggiro dietro il senso dei miei turbamenti, delle mie angosce e vorrei poter dare loro una fine o un fine per comprenderne la ragione.
Il mio mondo interiore è come un puzzle di esperienze vissute. Ogni tessera ha un volto, un profilo che le identifica, ma spesso non sembra completare l'immagine o manca di qualche piccolo tratto che caratterizzi quel preciso momento.
Così giorno per giorno alle tinte forti ho sostituito quelle più tenui e il ritratto è apparso sempre meno nitido, ed insieme a tanto altro, tu.
Tu che hai dato un senso alla mia vita quando sembrava che io fossi altro che non facesse parte di te, hai finito per uscire dal piano dei miei giorni reali per trasferirti nei ricordi.
Sai di che parlo, quei ricordi che pur essendo collocati in un passato prossimo, via via ti rendi conto che il remoto sembra ancora troppo vicino.
Non ho alcun rimpianto. Ho vissuto con te e per te quel che il tempo ci ha donato, ci ha resi partecipi dello stesso atomo d'aria poi ... poi…
C'è forse un seguito? a che scopo dare un seguito quando i sentimenti si sono assopiti in un sonno vecchio di secoli, a che scopo provare nostalgia o dolore quando non si ha più la percezione del passato, tanto meno del futuro?
Non ho mai parlato d'amore, fra queste mie parole, perchè oggi non so più che significato ha avuto la nostra esperienza, se non il grido soffocato delle mie sole necessità mai ascoltate.
Oggi non posso ascoltare le tue.
Non abbraccio più i tuoi bisogni da assecondare.
Desidero che a farmi compagnia sia la mia sola gioia di svegliarmi stupita e curiosa davanti ad un nuovo giorno e il mio solo tormento di superare le notti.

Non mi rimangono che poche parole da dedicarti.
Il ricordo non basta più a far mutare la cenere depositata dentro un ritorno atteso in fiamma.
Ho pensato mi desse speranza, invece alle scuse che inventavo per non ferirmi oltre, la rassegnazione ha messo radici, non ce la faccio più e chiudo tutte le porte e spengo le candele, non ho voglia di atmosfera e musica. Le tue carezze sul mio corpo stanno svanendo ad ogni colpo di spugna, e le mie labbra hanno come unico bacio quello dello stelo di un rossetto.
Ora, senza dirti addio, nell’incolore del mio cuore che tace ti restituisco alla tua vita, lasciando che tu sia presente giusto il tempo di un battito di ciglia, nello spazio smarrito dei miei occhi.

Micol


Senza titolo 4

PUNTA AL CENTRO, DENTRO IL SUO CUORE

Scaglia il tuo gemito blu
sulla tela consunta di seta fine e di tulle,
e al centro, fendi la traccia rossa,
punta al centro, dentro il suo cuore.
Dipingi futuro dove non ti ha toccato o mai baciato
e dimentica quelle parole che erano per te,
solo per te,
come unghie affilate sulla schiena.
Ignora i suoi abiti sul letto di ghiaccio
non pensare alle sue labbra,
come fiume riarso erano oramai .
Dopo la guerra rimarrai a contare
ma in quel frattempo mai avrai dimenticato
quel sorriso, che ti guarda, bambino,
e getterai via prospettive di limo
solo per lui, inventerai un cielo giardino.


Micol


*dedicata*

Musica musica musica




Musica musica musica

entra dentro riempimi, colmami, inondami,

spegni le fiamme,

arresta l’emorragia che sgorga a fiotti inarrestabile.

Curami e poi senza pietà finiscimi.

Figlia, madre, sorella, amante di notti lunghe e solitarie.

Mostrami la strada dei sogni perché ho pugni vuoti.

Srotola le note in nastro isolante, lega questo corpo,

involucro di sola fragilità.

Musica
musica musica

luce nel buio, nostalgie e bisogni,

piegata sotto la carezza

di quelle fredde mani di marmo,

chi ha voluto vedere veramente oltre

il vestito caduto ai miei piedi?

E sono Polvere nella polvere, particella invisibile.

Mi fermo a pensare a quei volti e nomi

trasportati su scale mobili, accompagnati verso check-in,

viaggiatori verso scenari troppo distanti da qui.

Eccomi immobile dietro vetri immensi,

impotente,

come quella bambina che aspettava di essere presa fra le braccia.

Sono in bilico sulla linea di non ritorno,

non c’è tempo per il rimpianto,

attraverso e scivolo giù sopra una nuova melodia

e l’irraggiungibile esplode in me in mille schegge di vetro,

dilaniata in musica, arco riflesso del suo sapore di pace e di vento.

Micol

UNICA VOCE




Io che desideravo carezze
perquisendo il profondo
non ho trovato certezze
in questo disordinato mondo.

 I silenzi hanno avvolto
in espanso duro fremito,
ogni tratto del mio volto
ad indugio sull’indomito.

Sotto la coltre pesante,
 a celare l’invadenza,
unica voce narrante
del tangibile, è l’assenza

Micol

Senza titolo 3


VENDEMMIA

Mani vuote attendono vendemmia
tra gli aggrovigliati tralci
dei nostri sospirati abbracci,
l’orma affonda, passaggio su zolle settembrine,
nel terreno pregno da diluvi d’incessante cielo.

Scalzata dai sandali correrò verso un solo tramonto,
sotto pergolati mesti del perduto frutto
ad ammostare con piedi vivaci liquido rubino
sollevando la gonna sopra lo specchio dei tuoi occhi.

Fermenterà il tempo dell’attesa
sulle stagioni che spogliano la vite
per accogliere, dentro letto di cristallo,
quel che fra le labbra serravo bruno acino
e mi offrirai dalle tue, calice colmo di dolce vino.

Micol


Senza titolo 2


LASCIARSI ANDARE


Lasciarsi andare all'emozione, sentire freddo e poi caldo, sentire il contatto della propria pelle sull'altra.
Aderirsi, confondere gli umori e i sapori, l'imperativo è lasciarsi andare!
Andare nella percezione della dimensione dell'altro, non usare la mente ma il tatto, non usare la vista ma lo sguardo interiore e attraverso se stessi guardare l'altro.
Dove vuoi che vada? dove vuoi che ti tocchi?
Delicatezza, rispetto e attenzione.
Ho sentito una tua vena pulsare, la tua pelle rispondere, ho visto il tuo volto cambiare espressione ... è lì che devo andare, quel cm del tuo corpo ha in se la fibra del piacere e allora ti accarezzo, ti irrigidisci e sorridi, sfioro con le labbra e poi poso un leggero bacio e poi un altro più sensuale.
Ancora non ti conosco, ridicolo pensarlo dopo quasi diciotto anni... ogni volta scopro qualcosa che ti fa rabbrividire di piacere, una mia carezza ti toglie il respiro, un'altra ti accellera il battito del cuore e io ascolto, annuso, percepisco... provo ad amarti.
Anche il tuo odore cambia e più scendo dove tu preferisci e più il dolce si mescola con l'aspro e poi ancora il contrario e non mi basta più annusare voglio anche gustare e lo so che ti faresti torturare dolcemente per ore in quel modo così intimo, ma l'urgenza impone una distrazione.
Sorridiamo e giochiamo, parliamo sottovoce guardandoci negli occhi e tu mi appari forte e debole insieme, so quello che posso fare di te e te ne vai chiudendo gli occhi e non mi guardi più, ma io ti osservo mentre sei dentro di me.
Ora stringi forte le palpebre, sembri disperato in quel sussurro che capisco al primo fiato ma che ti prego di ripronunciare perchè sta lì il mio stordimento, in quella tua domanda: perchè ti amo così tanto?
e mi lascio andare...vado via...
e non ti rispondo...
ti risponderà il mio corpo sostituendosi alla mia voce...
non potrei parlare mentre il mare mi sale dentro da non poterlo contenere.
In un istante è confusione e lacerazione, non sono più io perchè sono in te e tu non sei più tu perchè sei in me e ci stringiamo più forte da farci male, da soffocarci dentro baci rapaci.
Bocche assetate, capelli spettinati, confusione temporale... mi lascio trasportare dove tu vuoi condurmi... lasciati andare e fatti accompagnare dentro questo amore... vissuto in sincronismo perfetto insieme.
Insieme io e te.

Micol

Senza titolo 1

 


DENTRO L'AMORE


Si baciarono,
Sogno e Realtà
sul ciglio della luna,

la luna discreta
chiuse gli occhi
e caddero giù,

giù dal cielo
a piedi uniti
dentro l'amore.


Micol


 

Senza titolo 0

 


...sotto un sigaro cubano!

Perdonate se pubblico qui la poesia di un "insolito" poeta.



SENZA TITOLO


In piedi il ricordo caduto sulla strada,
stanco di seguirmi senza storia,
dimenticato in un albero del cammino.

Andrò così lontano che il ricordo muoia
disperso tra le pietre della strada,
continuerò ad essere lo stesso pellegrino
con dentro la pena e fuori il sorriso.

Questo sguardo circolare e forte
in una magica mossa di muleta
schivò dalla mia ansia ogni meta
convertendomi in vettor della tangente

.E non volli guardare per non vederti,
arrossito torero di mia sorte,
che mi invitavi con gesto di disgusto.

Ernesto che Guevara


(testo originale)

De pie el recuerdo caído en el camino,
cansado de seguirme sin historia,
olvidado en un árbol del camino.

Iré tan lejos que el recuerdo muera
destrozado en las piedras del camino,
seguiré siendo el mismo peregrino
de pena adentro y la sonrisa fuera.

Esa mirada circular y fuerte
en un mágico pase de muleta
esquivó en mi ansia toda meta
convirtiéndome en vector de la tangente.

Y no quise mirar no verte,
sonrosando torero de mi dicha,
invitarme con gesto displicente.

Ernesto che Guevara





mercoledì 17 giugno 2009

Bulimia



Preciso percorso
su strada tortuosa
sogghigno infernale
in ansia mi assale

Il corpo smagrisce
dieta ossessione
e più non sorrido
da occhiaie profonde

Il cibo che bramo
non è solo pane
è AMORE il mio sale
e la mia sola fame

Micol



2005



martedì 16 giugno 2009

IL P ROFUMO DI UN RICORDO


Inspiro a lungo
il profumo di un ricordo
e tutto appare lontano,
voltata di schiena
sembrerò distratta
al messaggio delle correnti
che di bottiglie
di solitudini ha riempite
e di smeraldo vetro scalfite.
Solo così ingannerò
lo sguardo che il tempo
mi dedica paterno
e sulla punta dello stivale
si schianterà la lacrima maturata.
La palpebra stretta cancellerà
l’inconfondibile sorriso,
fra ciglia umide di mascara nero,
che nemmeno le mani riparare
sapranno, il respiro del mare.

Micol

giovedì 11 giugno 2009

IPOTESI/di Nichi Vendola

Umida di mancamenti


una sottana


interni convulsi e cosce


sbocciate di enigmi di offerte


di sintagmi storditi


e le condotte deviate dei


condotti traboccanti di tutto


e di nulla


viluppi della carne e una culla


a scorticare il giorno la notte e


l'altre cose.


(da ULTIMO MARE MANNI EDITORE 1989)


-ANTOLOGIA RACCOLTA DELLE POESIE DI NICHI VENDOLA-


 


Nichi Vendola, parlamentare di sinistra, Presidente della Regione Puglia, laureato in Lettere e Filosofia, oltre all'impegno politico coltiva la passione per la filosofia e la poesia.


Nel 1989 pubblica con Adelfi, Manni Editore, una Raccolta Antologica delle sue Poesie, intitolandola ULTIMO MARE.


 


 

martedì 9 giugno 2009

AQUILONI



Sostanzialmente
credo d’aver fatto degli eccessi
 convinta che mi fossero dovuti
come debito di una vita statica.
Forse non dovrei perdonarmi
le libertà intraprese,
ma l’illusione ottica sta nel dimostrare
che si può sparire restando a guardare.
Ci sono logiche che non si ripetono
e menzogne che si ripropongono.
Semplicemente
non vorrei continuare a soffrire
ma sono incapace di comprendere i dettagli
che acquistano le meccaniche contorte
della mia natura introspettiva.
Inevitabilmente m’infliggo lividi
intenta come sono a distruggere aquiloni
ancor prima che abbiano sperimentato
il brivido del primo volo.

Micol

PAROLEPETALO



Enigmatiche planano
in attesa di orientamento

- parolepetalo -

e si posano a ricamare intarsi
nei corridoi polverosi (della)

- mentededalo -

Micol


Venti della Notte




Contro i Venti della Notte
ho soffiato in ore piccole
fogli fitti di parole
e
ho speso tutto il mio valore
al mercato delle bruccianti ferite.
Dall'altro lato della strada
venditori di fumo
promettono a squarciagola
saldi di fine serie.
Sono cicatrici da indossare,
false rose da tatuare,
sopra il battito di un seno sinistro.

Micol

Da me a te/Marisa




Quale sarà, domani, l’alternativa?


Travasami, lasciandomi spellare
sotto la tua silicea terra
da amebe e tarli
in un’invadenza disattesa dalla luna
per tua rugiadosa difesa

Sorseggia la mia indiscrezione
come fai ogni volta
sciogliendo il mio riserbo
col tuo fiato rallentato, più lento
poi, snida la fama del soddisfare
di dentro le tue ciglia abbassate
ripiegandomi le dita
come un gemito che si sfoglia in melodia
laddove far scorrere lo sguardo
incarnando la voce dell’amore
con polvere dal dolce sapore
in calori dai vapori dipinti
essenza d'altri istinti

Ora, l’iride è una gelida gora
che cela nell’ impetuoso utero
la lavica massa di limiti deglutiti
incantati enzimi, mentre
noi, avveniamo
nello stesso modo in cui, Penelope
sciupa la sua tela, per non restituire
più l’attesa al vento
che in ghiaccio si trasforma
uccidendo il suo stesso impulso
quando il nucleo ha bisogno di sentirsi vivo
e il principio non vuol essere la fine
di quell’essere innamorati
che, condiviso nell’amniotico liquido
ancora fantastica

marisa



16 Nov 2008 18:54:16

Asole e destino


Sarò campo di grano maturo

e fiordalisi adagiati

sul solco del tuo aratro.

Sarò ombra per farti riposare

e larga foglia sul tuo petto.

Soffierò caldo vento del sud

e alito di vita

a ridosso della tua rassegnazione.

Lascerò che tu segua lento

il tintinnio della cavigliera,

dietro il mio passo sui sentieri

che accompagnano tersi mattini

e crepuscoli aperti su orizzonti di brace.

Ma ora,

io ora, ho solo voglia di te,

delle tue labbra fonte e arsura

che accecano di sole

il sogno nascosto da palpebre chiuse.

Ho voglia di darmi a te adesso,

braccia infilate dentro asole

che hai cucito per il nostro destino.

Ho voglia di un solo nome

da stringere forte nella mia mente

mentre il silenzio geme

posando con gioia il suo seme.

Micol

Frutto acerbo


Sembro non bastarti
mi vuoi tutta per te,
stringi fino a soffocarmi.

Corri sempre, mai ti fermi,
di curiosità
non finisci di saziarti.

Dentro fantasie
ti perdi,
ruoti in gai girotondi
e un -sì-
basta per accontentarti.

Il tuo Mondo
non è abitato
dalla Menzogna,
attraversato di tanto in tanto
solo da piccole e innocue bugie,
non esistono complotti
ma solo bambolotti.

Col più dolce dei sorrisi
delle fate ho il potere,
ogni tua lacrima
e insicurezza
riesco a far tacere.

Bambina mia,
desiderio avverato,
ti raccolgo tra le mani
frutto acerbo e profumato.

Ti amo! mamma.
(dedicata a mia figlia)


Micol

ALLEGRIA



Una bambina regala un sorriso al sole
ancora non sa cos’è l’amore
in piccoli gesti segreti segue i passi
di una giocosa melodia
e se la rassegnazione tritura delle memorie i sassi
per allontanare la nostalgia
ho visto un uomo baciare sulle labbra l’allegria

la stessa che esplode dentro in quel che sono
e finché non ne sarò totalmente ebbra
non svestirò della gitana
questi abiti iridescenti
perché capriccioso è questo seno
che porta in grembo un cuore
che scalcia forte e ride

e uno schiaffo in pieno volto
restituirò al pensiero corrotto
di chi vuole costringermi in catene
ora che sono profusione di passione e vita
e danzo bambina in gesti segreti
sopra una giocosa melodia
a baciar l’amore con labbra d’allegria

Micol

Oggi e Domani




Non amarmi
offrendoti uomo
e quel che di te resta
della nebbia
che attraversasti ieri

Amami
offrendoti fanciullo
e quel che di egli è
imparagonabile meraviglia
oggi e domani


Micol

intenzionalmente

Tutto è perfetto

anche il cuore è rattoppato

e nel silenzio infetto

dallo spazio occupato

stringo fiori recisi

in steli precisi

e sospiri e poi sorrisi

confondono i visi

nei cuscini della mente

in ten zio nal men te


micol

A spillare fra le dita



proiettato sul frangente

l'aureo tramonto

orna il condiviso istante

a spillare fra le dita

rose senza spine...

... ed è già un'eco ...

incontro al passato

micol


domenica 7 giugno 2009

Avevi un sorriso di grano maturo in quei giorni di luglio






In questa notte di silenzi, non c'è musica nè poesia

s'addentrano indiscrete, sciolte nel vino d'aroma di legni,
malinconia e nostalgia.

Tuoni alti squarciano il cielo e una pioggia improvvisa
benedice lo sguardo dalle tempeste
che han visto
porte chiudersi violente
prima che la sabbia fine
invadesse le bocche.
Vicino al mare vorrei essere, adesso, in quest'ora scura,
schiarita dall'opalescenza della spuma adagiata sulla riva
dove i miei passi lascerebbero orme
che l'onda spietata andrà a carpire e nascondere
negli abissi dove gridano le forze segrete.
Ed avevi un sorriso di grano maturo in quei giorni di luglio
e io già deliravo di febbre e di presagio ostile

per quell'assenza che giungeva inattaccabile
sul mio sonno
d'assillo che fra le linee delle tue mani nude,
ancora mi tiene prigioniera.

Micol





mercoledì 3 giugno 2009

LIBERTANGO




Gotan Project - La Revancha Del Tango - live -



Rasoio affilato le note del bandonèon,

alla vertigine di un ricordo

s’intrecciano passi d'accidentale incrocio

e sei qui stretto nella mia mente

a far vibrare l'aria circostante.

Spalla e mento, sguardo furtivo,

cuore sincopato, sensi esperti a sfiorare

tempi e silenzi, pause e tormenti

fino al sudore, di caldo brivido pregno,

sulla curva lenta della schiena.

Fu per il morso, sul lungo gambo di una rosa

sulle mie labbra, che di spine fece sanguinare,

in questa passione, che ci offre cadenze

che trascina e vieta nascoste istanze.

Ascolto l’accento della punta e del tacco

nel battere del tempo

di uno spartito incompiuto

che compiere saprà la tua garbata mano

in sensuale movenza

piegandomi, per liberare un tango.


Micol




14 FEB 2008


Esercitando il tempo




Esercitando il tempo

Lattina vuota, rotola il tempo,
avanza dietro colpi di stivale.
Ammaccato, distorto
insensibile al mutamento
non si ferma l’incedere
di questo mio atto.
Con piede levato, calciando tal’aria
in tasca ferita, lui, stringe
sonante moneta
per liquidare un sorriso.
Corre, tossisce, rimorchia col naso
scanzonato fischietta
incurante d’esser maltrattato
e riprende la corsa,
pendendo di fianco
Gira in tondo senza fine
si sente ubriaco
ed è cieco il baccano
di come dal gioco rovina
atterrando ad angolo
lì, di marciapiede, dove rimbalza
fra minuti, secondi e primi
nel buttare le braccia al cielo
mentre il suolo
si fa dimora

Micol&Marisa

Ossessivamente

Accendo/
Spengo/
Ossessivamente
/Luce
/Buio
nella mia mente
Apro/
Chiudo/
Lentamente
Le mie mani senza dita.
Uno.
Due.
Tre.
Consumate le ha il tempo.
… Contavano fino a cento
E poi ancora fino a mille
e su mille altre mille
il trascorrere delle ore.
Rotolano le pietre
secco rintocco dentro il letto
discorsivo d'emozioni
ed io confusa senza eco
accecata ci ho creduto.
Accendo/
Spengo/
Ossessivamente
/Luce
/Buio
nella mia mente.
Clik!

Mic



******************
Come what may
I will love you until my dying day!

 2007

Papaveri al cielo




Papaveri screziano un cielo dipinto
e dall’oblio eroso,
dove un giorno odorosi di campo
abbracciavo bouquet,
le effimere emozioni
ora segnano lividi sopra di me.
Petali rossi in solitario volo
si spiegarono per toccare il cielo,
coraggioso viaggio
nella caducità temporale
che di fiore altro non conosce
che l’essenziale bellezza.
Del rosso e del nero
sono ferita aperta e sanguinante,
papaveri al cielo
in equilibrio sul fluttuante stelo.
Si stagliano in timido saluto
sotto la carezza del vento
e sullo schermo della memoria
flemmatico movimento
è il commosso sguardo,
davanti alle immagini in sovraimpressione
sul blu cobalto di meriggi estivi.

Micol


21 Jun 2007