martedì 9 giugno 2009

Da me a te/Marisa




Quale sarà, domani, l’alternativa?


Travasami, lasciandomi spellare
sotto la tua silicea terra
da amebe e tarli
in un’invadenza disattesa dalla luna
per tua rugiadosa difesa

Sorseggia la mia indiscrezione
come fai ogni volta
sciogliendo il mio riserbo
col tuo fiato rallentato, più lento
poi, snida la fama del soddisfare
di dentro le tue ciglia abbassate
ripiegandomi le dita
come un gemito che si sfoglia in melodia
laddove far scorrere lo sguardo
incarnando la voce dell’amore
con polvere dal dolce sapore
in calori dai vapori dipinti
essenza d'altri istinti

Ora, l’iride è una gelida gora
che cela nell’ impetuoso utero
la lavica massa di limiti deglutiti
incantati enzimi, mentre
noi, avveniamo
nello stesso modo in cui, Penelope
sciupa la sua tela, per non restituire
più l’attesa al vento
che in ghiaccio si trasforma
uccidendo il suo stesso impulso
quando il nucleo ha bisogno di sentirsi vivo
e il principio non vuol essere la fine
di quell’essere innamorati
che, condiviso nell’amniotico liquido
ancora fantastica

marisa



16 Nov 2008 18:54:16

1 commento:

MicolPoesia ha detto...

mic ha commentato mari



Micol

Posted - 16 Nov 2008 : 23:49:49

Tanto pieni sono i tuoi pensieri quando sono ispirati dal vento che gonfia le vele, che la tua poesia incalza srotolando emozioni e riesci ad immedesimarti memore ancora di quel che tuo è stato e oggi io stessa provo.

Un tritico non una poesia. Tre donne in una che si parlano una sopra all'altra... tutte uteri gravidi di vibrazioni.

e come sempre tu ed io viaggiamo sulla stessa onda... pensavo oggi dei versi su Penelope e quel Nessuno che attendeva sciupando la tela...

e qui ti trovo e mi rallegro.

Un bacio


(Art cafè night & day SpA)