giovedì 26 febbraio 2009

IN SUSSURRO E SPIRA





Smetto la croce da questo volto,

che ha perso il Sonno e si rigira,
Stropicciando il bianco delle notti
che si nutrono di viSioni inquiete.
Sono sagole di canapa le tensioni
prospettiche
e linee di fuga
quelle di un
Sogno nascosto
nello Spasmo delle mie gambe strette.
Sono dell’inverno
che conosce il mio nome e chiama,
le labbra Socchiuse, in attesa
dell’etereo
Soffio del suo bacio
ed è Solo per quest’ardore
che nel buio Si muove adagio,
in Sussurro e Spira,
la mia preghiera.


Micol


domenica 22 febbraio 2009

ONIRICHE PREMONIZIONI










Vortici d'assenza.
Alterazioni da dejavu.
Dissociazione cognitiva dalla realtà.

Non sono numeri quando conto le notti,
ma voci afone, occhi che mi scrutano,
ideogrammi indecifrabili su pareti di fango.

Attratta
da una luce abbagliante o un'ombra furtiva,
ascolto suoni o squilli, rumori e bisbigli.
il sub-istinto mi gira e capovolge dentro la ruota per
affascinanti rivelazioni, temporanee amnesie di coscienza.

REM mi procura dolorosi edemi ipnagogici,
battuto e ferito il raziocinio
dita che premono sulla carotide dell'integrità.

Ippocrate, Freud ed Jang
accompagnano dentro antiche cattedrali,
spingono ad attraversare orizzonti irreali,
correre d'angosce lungo sotterranei.

Sogno a perdita d'occhio terra crocifissa che si fonde
in cielo compassionevole
e divelti i chiodi conficcati dall'illusione onirica,
mi desta l'attesa del riscontro precognitivo.








Micol









Piet Mondrian



mercoledì 18 febbraio 2009

LA' DOVE FIORISCE LA PROMESSA




Tendo la mano
contro vetri velati
a raccogliere con gesto d’amore
quel che ancora rimane
dell’effondersi del vapore mutato
in gocce limpide d’infantili giochi.
Trame in ragnatele trasparenti,
uniscono piccoli ricordi incastonati
nelle perle liquide d’emozioni
e la dolcezza si schiude
nel rosa batik delle mie labbra.
Nebbia e vissuto, posano la mano,
nell’incavo arrendevole della gola,
là dove fiorisce la promessa
e vegliano sul mio segreto
candele accese.

Micol

TUTTO E' COMPIUTO




Tutto è compiuto
e sullo stridere lungo del ferro
su rotaie consunte dalla ruggine
e dall’incedere del tempo,

come onda
dal profondo arriva
ad assordarmi il ventre,
inutile doglia.


Micol

UN SENSO






Quando

la maturazione delle coincidenze
passerà il turno
alla probabilità di riuscita
dell'azzardato gioco,
incontrerò i tuoi occhi complici
sorridere increduli dentro ai miei
e gusterò le tue vive parole,
agrumi sanguigni, per deliziarmi.

Solo allora
potrò dare un senso all'assenza
e al pianto che si allarga
tra verde feltro e semi rossi e neri
da una mano bara lanciati
in questa assurda partita
delle contraddizioni.

Micol



CALMA APPARENTE



Ogni rumore più riconduco alla sua fonte,
statica quanto basta perché rimanga immutata
e disposto il riposo ha l'indolenza
alla troppa veglia su giochi ed imbrogli
ed ora i colori imbavaglia.

Esausto è anche il racconto
di quel deliziarmi che è mio
in elucubrazioni mentali,
incessanti azioni dell'immaginazione
densa di sentimento e mal di vivere
che tutto,
ora,
appare dimenticato e distante
in questa suadente, calma apparente


Micol

Nessun Addio è stato pronunciato!




  




Avessi il potere che la notte ha sugli uomini.
Avessi ali da spiegare per un ultimo volo prima della morte,
la percezione del tempo dilattarsi nel piano surreale,
diventare infinito, proiettata per traiettoie universali:
metronomo e misura non appartengo al divino.
Avrei forse sulla carne saette di fuoco
e sugli occhi rivoli di sangue
qualcosa si aprirà davanti a me,
orizzonte o visione, essere e non essere,
la consolazione di un vezzo che porto dal passato.
Il futuro è ignoto a fattucchiere e cartomanti
che nell'inganno mescolano tarocchi
e polvere di cristallo in alcoolica saliva,
e prima che il gallo canti gli han tagliato becco e cresta
ne fan cenere da barattare con il sogno di un'innamorata.
La zingara illusionista ipnotizza e suggestiona,
anche i denari hanno la loro magia.
Avessi il potere delle sirene
ti rapirei col canto e morirei sotto di te
che il respiro mio ti cederei fino all'ultimo
perchè non trascorra più un solo istante
a contare il mio affanno.
Nelle strade di coriandoli e neve
l'Angelo con il suo volo si è gettato sul Canale
di un Carnevale senza apparenza sotto il costume.
Il corpo ignaro vaga per le strade, nudo
della fiamma, svestito dell'anima
che dannata si fa trasportare sul mezzo di Caronte.
Sulle tante memorie dell'Ade è inciso sulla pietra:
Nessun Addio è stato pronunciato!


Mic


Poesia inedita (che non parteciperà)
scritta sull'incipit della Gara di scrittura e fotografia "Il Carnevale" su www.millestorie.it


venerdì 13 febbraio 2009

ESISTE UN LUOGO







Esiste un luogo in cui lei sorride,
memoria dagli occhi scuri
e sul profilo di un quieto orizzonte,
i suoi morbidi fianchi sembrano allungare la terra.
L’accompagna voce di angeli soprani,
fra bagagli perduti e incerti domani
e l’elegiaco bisogno d’equilibrio sopra la follia,
In nome dell’Amore e della Poesia.

Esiste un luogo in cui i ricordi
cadono in volo da un cielo di carta velina
e in coriandoli di stelle
imperlano di mille storie la pelle,
muovono leggeri fremiti fra le dita
e colmano i palmi, d’inscindibile vita.

Micol




SOLE INCENDIATO





Venti, che la mia gola soffocate,
che ai miei occhi più non date conoscenza
delle ceneri avete il mio corpo vestito
di un sole incendiato.

Micol


sabato 7 febbraio 2009

TRISTEZZE DELLA LUNA




Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.


Charles Baudelaire








Vincenzo Bellini "NORMA" * CASTA DIVA *
Interpretata dall'indimenticabile Maria CALLAS