lunedì 21 dicembre 2009

Post Scriptum




Pop corn e saliva sulle dita,
scarpe da tennis slacciate
un jeans sbiadito e forse
il mio sguardo appesantito
si sente un pò bambino
sul lampadario che dondola
sull'illusione aerea
che è  falce rovesciata
da far credere ad un sorriso
appeso dalla Via Lattea
e delle gonne sollevate dal vento.
Non pensarci su!
Non pensarci più era arrivato
a metà quel film quando
mi hanno chiamata per andar via.
Non è stata colpa tua
sono io che ho perso gli occhiali
e non ho letto più tra gli spazi
bianchi delle tue parole
dentro quei Ti Amo a tempo
di Post Scriptum.

Micol


2 commenti:

ailacoinotna ha detto...

Pop corn... buoni!
Spazi bianchi tra le tue parole... forse le mie?
Ti amo a tempo di Post Scriptum... anticipi di futuro.
Micol(pisci) sempre!

MicolForever ha detto...

AntonKubrick
leggere il tuo commento sembra trovata una delle tante soluzioni, proprio come il "cubo" le tue parole vanno smontate e rimontate, come ogni mia poesia che per chi la legge potrà sembrare limpido il concetto invece va oltre verso un limbo che porto dentro.
Un post scriptum (abbrev. p.s.) per definizione è una nota aggiunta un secondo momento il corpo lettera.
Il "ti amo" scritto in p.s. offre l'impressione di qualcosa che si fosse dimenticato di dire per tutta la discussione.
Ho letto un libro intitolato appunto "P.S. TI AMO!" e lì ho compreso, in quella bellissima storia d'amore, che invece quel Post Scriptum era il concetto che racchiudeva tutta l'essenza di quel messaggio di Lui verso la sua Donna!
Credo dipenda tutto dalla possibilità di comunicabilità e del bisogno che s'impone sulla chiarezza.
Le incomprensioni nascono per parole di troppo o per quelle inesistenti.
I silenzi tra gli spazi bianchi, che oggi io comprendo con la maturazione della sorte.
Grazie, mi hai regalato un sorriso... sei molto caro!
:o)