lunedì 11 ottobre 2010

Prendersi cura dell'iride e del pensiero chiudendo la bocca




Preferisce fare finta
di non aprire bocca
posporre
tra i muri della casupola
schiava d’un codice maschio
Vuole resistere
a quella autonomia che nemmeno uno
le ha suggerito
spoglia di veli
priva di rughe nel cuore
Desidera mietere la realtà
che procede dalla finestrella
mentre sta lì a immaginare
e gridare a tutti
il disappunto
il disordine
la fiducia smarrita
la stanchezza di quel superuomo distante
che l’accompagna dal cielo
e s’addolora in silenzio
Aspetta di lottare
fare sogni
setacciare
e volere bene
che un amore a piedi senza calze né scarpe
la prenda tra le braccia
perché là
l’apparenza é perdita
la sofferenza é la risposta
e la soluzione
é il vuoto

Marisa

da te a me
~
da me a te


L'alba di ogni nuovo giorno
viene a tendere l'orecchio
sull'esempio delle promesse mantenute
che rinnovano il senso del compito leggero
senza che le nostre bocche
necessariamente pronuncino
ma lasciamo alle nostre anime
di tenersi strette a quel nodo
per vederci legate danzare su
cieli di carta e nuvole sillabe
scrivendodinoi
intingendo in calamai d'acqua piovana
quei venerdì in corsivo inclinato

Grazie
Micol



 

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