martedì 12 maggio 2009

Maestro estemporaneo





Gli spartiti vuoti della tua agenda
riempili con la mia iniziale.

Ascolta la nota greve di cui è piena
falla rimbalzare tra tasti e pareti.
Eco di promesse s'allargano fin l'alto    
dei soffitti bianchi.
Bianco che attende
d'essere sporcato a colori.
Radici, arterie, asfalto
e canali di comunicazione interrotta
gravano su spalle dolenti e tu
maestro estemporaneo
sei inciso a calcio sulla corteccia
che veste il tronco della quercia secolare.
Mi allungo verso un cielo mimetizzato
in rondini e stelle
diramando rami come mani
a gesticolare aerobiche e mimiche figure.
Forse scorgerai segnali di fumo.
Ergiti sopra l'alta cima di montagna
e  solleva lo sguardo sul mondo.
Ancora più su molto vicino alle nuvole
incita ed eccita le muse che hai imbavagliato
dirigi la tua sinfonia spiegando le lunghe braccia
come ali in estremità d'elegante movenza le tue mani.
Se è al silenzio che aspiri
immergiti solo per ascoltare e filtrare musica.
Ascolta.
Ascolta il vento che investe e sospinge.
Ascolta il mare che sovrasta con le sue maree.
Segui il ritmo e la forza.
Il respiro.
Il Ritmo.                                                         
La forza.

[Dissetati della mia Energia]

Piangi e ridi con me di quel che rinneghi
perchè sai d'essere l'Uno Unico nell'Universo.
Musico Pagliaccio dagli occhi languidi
ho visto dentro il tuo cuore l'Assolo concepire musica
e ne ho fatto il mio frutto proibito.
Ora mi è figlio.
Angelo Divino. Cascata pura di note delicate
fammi piangere si, ma di bellezza!

Micol


(1° stesura)

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